STEAM

Copertina

 

 

 

 

 

 

 

 

 

 

Musica Jazz n. 746 – gennaio 2013 – CD IN PRIMO PIANO 

MEETING SOUNDS
QUARTET

«Steam!»
Jazz Engine JE8017, distr. Goodfellas

Tre spirali / Il vuoto / Venerdì 4 / Steam / As A First Point / Pace interiore / Black Time.
Claudio Giovagnoli (ten., voc.), Simone Graziano (p.), Gabriele Evangelista (cb., voc.), Bernardo Guerra (batt., voc.).

Balanzano, maggio 2011.

Un esordio importante, per questo quartetto costituito nel 2009 da Giovagnoli (leader del Native Quartet e membro dei Funk Off) e Graziano (anch’egli attivo in vari contesti, tra cui un quintetto con Dave Binney e Chris Speed e il quartetto di Cristiano Arcelli), che hanno coinvolto i ventiquattrenni Evangelista (scoperto da Rava ancora adolescente) e Guerra. Il gruppo presenta una fisionomia ben precisa, un suono solo in parte ispirato a valide, recenti esperienze newyorkesi ma ben caratterizzato e riconoscibile, e una felice vena compositiva dovuta al sassofonista e al pianista.
I sette lunghi brani si presentano in forma di suite, con frequenti cambiamenti di tempo e di atmosfere, mettendo in evidenza le ottime qualità tecniche ed espressive dei componenti, che suonano con concentrazione e affiatamento, con un giusto equilibrio tra parti scritte e improvvisate e con gusto e raffinatezza.
La ritmica agisce con un perfetto coordinamento e senza subordinazione nei confronti del sax e del pianoforte. Quest’ultimo inanella progressioni personali e pertinenti, e riserva per sé alcuni spazi delicatamente introspettivi.

Fugaldi
 


jazzColours Anno V, n. 12 – dicembre 2012 

Claudio Giovagnoli (st), Simone Graziano (pn), Gabriele Evangelista (cb), Bernardo Guerra (bt)
Tre Spirali
Il vuoto
venerdì 4
Steam
As a First Point
Pace Interiore
Black timeMEETING SOUNDS QUARTET STEAM! (Jazz Engine – 2012)Quest’esordio discografico del quartetto guidato da Claudio Giovagnoli — qualcuno lo ricorda come componente della marching band Funk Off del sassofonista Dario Cecchini — si ascrive alla produzione jazzistica del 2012 come un piccolo gioiello. Se si va disperatamente alla ricerca di pietre di paragone, si rischia di rimanere spiazzati dall’originalità di un suono perfetto, in cui gli strumentisti, tutti eccelsi, interagiscono con felpata eleganza. Il sax tenore di Giovagnoli, che molti vogliono, per timbrica, assai vicino alle sonorità di un mostro sacro del calibro di Wayne Shorter, fa certamente la parte del leone, insieme al piano di Simone Graziano. A loro si deve la scrittura dei sette brani che compongono l’ossatura di “Steam!”. Sette brani legati tra loro da quel sottile filo che miscela esperienze diverse ma capaci di incontrarsi per simpatia. Tre Spirali è una melodia pacata, i cui riflessi notturni si specchiano in un sound moderno e tradizionale allo stesso tempo. La sezione ritmica di Evangelista e Guerra contrappunta con puntualità, senza sbavature, e ritagliandosi il giusto spazio all’interno dell’album. Bene interpreta lo spirito e la filosofia di questo lavoro, il titolo di uno dei brani, Pace Interiore: nulla a che vedere, fortunatamente, con tentazioni dal carattere new age, tutt’altro. Si tratta, invece, di un esercizio di stile molto free e dal ritmo travolgente, ben amalgamato all’interno di un disco che sa quasi di concept album, di quelli che piacevano, negli anni Settanta, agli appassionati del prog rock, con tracce lunghe ma in certi casi talmente composite da far pensare a più brani miscelati insieme. È per esempio il caso di Steam e, soprattutto, della piacevolissima Black Time, forse uno degli episodi più riusciti che, dopo oltre tre minuti di corsa sostenuta, si regala una pausa di riflessione mettendo in evidenza il pianismo di Graziano, il cui curriculum permette divagazioni liriche dal forte impatto emotivo. Senza volere qui elencare le collaborazioni, tutte prestigiose, dei componenti di questo quartetto — e ci vorrebbe ben più dello spazio di questa recensione — bisogna necessariamente sottolineare che, pur trattandosi di un debutto, non si può nascondere la qualità di questa produzione assai curata e ricca di spunti suscettibili di solleticare l’attenzione dell’ascoltatore più esigente._Le.Lo.


JAZZIT 72 – settembre-ottobre 2012 

MEETING SOUNDS QUARTET
STEAM!
JAZZ ENGINE, 2012


Claudio Giovagnoli (ten); Simone Graziano (pf); Gabriele Evangelista (cb); Bernardo Guerra (batt)

Il Meeting Sounds Quartet propone una musia dal taglio contemporaneo, caratterizzata dai rilevanti sviluppi delle (notevoli) premesse tematiche delle composizioni: un buon esempio è costituito dalla prima traccia, Tre spirali: la melodia è costruita sulla contrapposizione tra sax e riff della sezione ritmica, e la successiva sequenza degli assolo di contrabbasso e di pianoforte è efficacissima. Il disco si basa su pochi brani molto lunghi, e si apprezza l’attenzione dedicata alle atmosfere sonore generali, come quelle proposte da Il vuoto. Le composizioni hanno strutture molto complesse, come si ascolta in Steam, o in As A First Point e sono spesso basate sul susseguirsi di numerosi episodi differenti. Particolarmente notevole la coesione dei musicisti che espongono un continuo scambio di idee incanalato nel contesto di composizioni di grande spessore, realizzando così un insieme omogeneo ma allo stesso tempo ricco di freschezza e inventiva. (EM)

Tre spirali/Il vuoto/Venerdì 4/Steam/As A First Point/Pace interiore/Black time

 

 

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